Cipher Academy: prime impressioni sul nuovo manga di Jump

NisiOisin farà come sempre parlare di sé?

di Alex Ziro

Nel numero 51/22 di Weekly Shonen Jump ha debuttato Cipher Academy, manga scritto da NisiOisin (Monogatari SeriesMedaka Box) e disegnato da Yuji Iwasaki.

Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
 
Iroha è uno studente non particolarmente brillante che si è iscritto alla Cipher Academy, un istituto molto severo nel quale gli studenti devono decifrare codici dopo codici dopo codici. Iroha riesce però a salvare la faccia grazie a Kogoe, una strana compagna di classe che gli dona degli occhiali che nascondono qualità molto utili.
 
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Prima tavola un wall of text, diciamo che ok ci siamo, è NisiOisin per davvero, non un impostore. A parte scherzo, non mi aspettavo di vederlo tornare su Jump ma non tutti i ritorni negli ultimi anni sono stati positivi, spero per lui che possa andare bene. Se la famiglia Ichinose, che ha debuttato la settimana scorsa, l'ho definita una serie difficile da scrivere di certo qui non siamo da meno, per quanto i motivi siano molto diversi. Ho apprezzato i primi due "giochi" che ci hanno mostrato, del resto potrebbero anche coinvolgere il lettore e le cose immersive mi piacciono molto (certo, il secondo era assolutamente impossibile per un non giapponese, chissà se qualcuno c'è riuscito), perciò devo dire che l'idea di partenza è promossa.

Il protagonista mi dice ben poco, più che altro perché non apprezzo particolarmente il concept del protagonista che riceve l'aiutino e secondo me nemmeno i giapponesi non  amano più di tanto il fatto che lui sia in una scuola dove deve usare il cervello e sti occhiali gli diano un boost secondo me non propriamente legale. La "rivale"/"serva", non so come vogliate definirla, è abbastanza basic ma ci può stare molto bene, il suo ruolo lo fa bene e perlomeno questa conclusione di capitolo ci può anche incuriosire per qello che può accadere tra i due.

Noi in queste news approfondiamo sempre il primo capitolo, poi magari il secondo stravolge ogni idea o comunque una serie può cominciare a ingranare e sorprendere col tempo, i difetti che vedo qui non sono nulla di grave ma magari ammetto che l'ultima tavola mi ha preso eccessivamente alla sprovvista e mi ha fatto calare di molto la mia idea sulla storia di per sé... ma appunto preferisco aspettare i prossimi capitoli, come del resto la maggior parte di noi. Promosso? Ma sì, ma ho promosso altri capitoli con molta ma molta più convinzione.
Alex Ziro
 
Chi conosce NisiOisin sa cosa aspettarsi da una sua opera: tanti dialoghi, parti complicate, idee intelligenti, personaggi spesso interessanti. Il problema è quando l’opera si basa su un qualcosa di molto complicato come la crittografia, come capita in Cipher Academy. Chi, in cerca di svago, legge la rivista, potrebbe non voler sforzarsi mentalmente sui codici proposti. Se fossero troppo complessi pochi riuscirebbero ad apprezzare l’opera; non volendomi soffermare sulle maggiori difficoltà ovvie di un lettore occidentale alle prese, per esempio, sul significato dei kanji.

Certo per quanto l’argomento possa essere complicato e difficile da seguire può sicuramente essere piacevole, ricordo il bellissimo film “The Imitation Game” a tal proposito. L’abilità di NisiOisin non si discute e si vede fin da subito in questa opera. Quando si parla di un argomento ostico è il come viene narrato il tutto a fare la differenza. Lo abbiamo visto con Akane-banashi, con il giusto metodo si può parlare di argomenti poco conosciuti, ritenuti poco interessanti, riuscendo a farli diventare molto intriganti. I disegni sono incantevoli, le idee certamente non mancano ed è interessante lo spunto originale (e storico in quanto fa riferimento a eventi realmente accaduti: il sistema purple code venne ideato nel 1937 il Signal Intelligence Service al servizio degli USA durante la seconda guerra mondiale riuscì a decriptarlo all’inizio del 1941). Vedremo, per il momento rimango fiducioso. Sono nato lo stesso giorno di Iroha Irohazaka, essendo, tra i personaggi dei manga, pochi nati quel giorno mi suscita simpatia!
Focasaggia
 

 
NisiOisin è un autore molto prolifico che purtroppo conosco solo in parte grazie alle Monogatari Series. Una sua nuova opera però mi incuriosisce moltissimo per via del suo stile narrativo unico e originale.

Cipher Academy è ambientato in un’accademia di stampo militare, quasi del tutto femminile, in cui gli allievi studiano i codici segreti e i modi e le tecniche per decifrarli. Il protagonista, Iroha Irohazaka, sembra non essere il più talentuoso degli studenti ma un incontro fortuito con la particolare Kogoe Horagatoge cambierà le carte in tavola. Oltre ai due compaiono anche un trio di ragazze, capeggiate da Kyora Toshusai, che sono alla ricerca di Kogoe e sembrano disposte a tutto pur di trovarla, compreso minacciare e vessare Iroha.

Un primo capitolo davvero intrigante soprattutto per la tematica trattata visto che, almeno personalmente, non ho mai letto una storia incentrata sulla decifrazione di codici segreti, argomento che mi ha sempre affascinato. I caratteri dei protagonisti sembrano già abbastanza delineati ma con ampi e sicuri margini di sviluppo futuri, avendo ora ovviamente solo una mera introduzione al mondo accademico. Ci sono molti elementi interessanti e che destano curiosità come il mistero dietro Kogoe, il perché del suo pessimo rapporto con Kyora e le sue amiche e il provare a risolvere enigmi e codici segreti.

Ahimè ci sono anche alcune note, per me, piuttosto negative; le pagine sono intrise di dialoghi e note che rendono poco scorrevole la lettura mentre la risoluzione degli enigmi legati ai messaggi in codice risulta di difficile comprensione per un pubblico occidentale o in generale, non giapponese. Basti pensare che il codice da decifrare visto sul finale è composto da parole scritte in kanji in un ordine preciso e la risoluzione è legata all’elenco delle prefetture giapponesi. Ho provato io stesso a tentare di risolvere il codice ma, per quanto note e traduzione siano ben fatte, mi è stato impossibile capirci qualcosa.

In conclusione, un primo capitolo promosso con qualche riserva, sperando che nei prossimi, i difetti elencati poco sopra non inficino troppo la lettura e la comprensione dell’opera.
Franky-san


 

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